Il progetto prende spunto dalla considerazione che molte delle iniziative imprenditoriali promosse dallo stato sono rivolte non a tutti i cittadini ma a persone con possibilità economiche; infatti, vedi ad esempio i treni ad alta velocità con tariffe elevate o i continui aumenti praticati dalle municipalizzate come smaltimento rifiuti urbani, acqua e trasporti pubblici con tariffe sempre più alte e qualità del servizio sempre più scadente.
Di esempi ne potremmo fare tantissimi, tipo la valorizzazione del nostro patrimonio culturale (prezzo medio musei tra 10-12€), e la scuola sempre più cara e generalista (costo medio dell’iscrizione Universitaria 1.800-2.000€/anno) e inoltre senza uno specifico aggancio al mondo del lavoro.
Quindi, quando lo Stato guarda ai cittadini, il suo interesse è rivolto sempre verso un ceto medio composto da benestanti e non a tutti i cittadini, questo perché, in passato, l’Italia in crescita lasciava presagire un aumento del suo reddito pro capite, ma la realtà è differente.
Purtroppo per molti fattori (globalizzazione, mancanza di credito alle imprese) questo trend di sviluppo si è interrotto, con chiusura di fabbriche e attività e la conseguente perdita di milioni di posti di lavoro o la trasformazione del lavoro da fisso e garantito, in precario.
Nell’ultima crisi economica molti italiani hanno patito problemi economici e sono o si sentono assolutamente dimenticati dallo stato ed esclusi dalla società.
Questi cittadini costituiscono la maggioranza della popolazione italiana e sono la parte produttiva e silenziosa, che oggi sbarca il lunario con difficoltà, ha paura di quello che gli riserverà il futuro e si sente sempre più precaria visto che le sue sicurezze sono venute a mancare.
Per questo motivo, gli italiani, certamente non sono più dei consumatori che seguono le mode o le indicazioni della pubblicità ormai posizionata solo sulla fascia alta dei consumi.
Questi cittadini si deve ritenere che se accompagnati da iniziative che creino nuovo lavoro e prodotti a bassi prezzi possano essere nuovamente coinvolti nei consumi e nello sviluppo del paese.
Inoltre, compreso che lo Stato, a tutti i livelli (centrale, regionale, provinciale e comunale), spreca le nostre risorse e il nostro patrimonio e sperpera il nostro denaro senza ormai alcun ritegno, si comprende che solo un’iniziativa privata potrà risolvere questo problema e riavvicinare questa grossa parte dei cittadini, ormai delusi e impauriti.
Oltre a questo, il precedente periodo di sviluppo ha ingenerato nei cittadini una propensione al consumismo più compulsivo, con aumenti a dismisura di sprechi e nello Stato una propensione ad abbandonare le iniziative intraprese (vedi le migliaia di opere incompiute in tutta Italia).
Il progetto prevede, quindi, un recupero e riutilizzo di moltissime cose della vita quotidiana che oggi generano per i cittadino dei costi, vedi tasse dei rifiuti o tassa smaltimento materiali speciali (batterie, frigoriferi ecc.) che invece trattati in modo privato rappresentano una risorsa e dei guadagni, sia per i cittadini che le conferiranno e sia per l’azienda che le recupererà. Allo stesso modo il recupero e il riutilizzo di tutte quelle opere abbandonate e non finite dallo stato o dismesse per politiche miopi ed interessate ad altro. Ultimo punto strategico del progetto è sicuramente il rilancio turistico del paese, quale fondamentale risorsa italiana. Ma questa riscoperta dell’Italia deve essere fatta sul territorio, sulla natura, sul patrimonio artistico secondario e sconosciuto, sui borghi, sui vecchi mestieri sulla nostra cultura. Non è più pensabile lasciare tutto questo patrimonio allo Stato o alle Regioni che pur lanciando faraonici progetti, hanno una visione elitaria non per tutti e tutte le tasche.
L’elaborazione del Progetto passa attraverso uno studio della situazione attuale, sia Italiana che Europea.
Quindi si sono identificati gli obbiettivi del progetto:
- La valorizzazione del patrimonio immobiliare, naturalistico e culturale dell’Italia e l’aumento della fruibilità dei servizi ad una più vasta clientela oggi esclusa per ragioni economiche (circa 30 milioni di persone solo in Italia)
- La creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato, con stipendio minimo di 1.300€ mensili.
- Tutti i servizi erogati dovranno essere a prezzi sostenibili da tutti le categorie sociali, specialmente da quelle a basso reddito.
- Per l’ottenimento dei migliori prezzi, sarà scrupolosamente studiato ogni fonte di costo, sia quelli diretti che indiretti al fine di ottimizzarli, ridurli ed eliminare i costi superflui.
- Il recupero di tutti gli oggetti, ancora utilizzabili, ma buttati per logiche di mercato.
- La creazione di strutture alberghiere, di ristoranti bar e di bar automatici a bassi prezzi per lo sviluppo del turismo nelle categorie sociali a basso reddito.
- La creazione di scuole professionali interne al gruppo che preparino seriamente e con amore verso il proprio lavoro tutti i dipendenti e altri studenti convenzionati.
- La creazione di industrie e centri ricerche applicate nei vari settori di sviluppo del gruppo.
- La creazione di fattorie e allevamenti con il duplice obbiettivo di ridurre i costi di produzione e ripopolare le parti del nostro territorio abbandonate e depresse.
- La creazione di un sistema di trasporti pubblici che assolvano al duplice obbiettivo di riduzione dei costi per i pendolari/studenti e servano alla mobilità turistica.
- La creazione di mercati con prodotti delle aziende del gruppo e di prodotti recuperati.
- Preparazione di artigiani e professionisti provenienti da paesi in via di sviluppo (tramite le nostre scuole professionali).
- Supportare questi nuovi artigiani con l’istallazione di strutture per creare delle opportunità lavorative sia in Italia che nei paesi in via di sviluppo.
- Rapportarsi con la pubblica amministrazione (specialmente sindaci delle piccole città) per avere un interscambio a vantaggio della popolazione tra i nostri servizi e le logiche di bilancio.
La società, che abbiamo costituito, è una cooperativa per azioni e per coprire la maggior parte del finanziamento necessario, si dovranno coinvolgere il numero più grande possibile di cittadini, quali soci dell’impresa.
Inoltre l’impresa, non ha scopo di remunerazione del capitale, ma piuttosto la creazione di posti di lavoro e di un diverso approccio e filosofia per il nostro territorio.